Palazzo Italia Expo 2015
Milano, 2013
L’articolazione volumetrica del Palazzo Italia privilegia il rapporto con la piazza a nord: la smaterializzazione del volume per successive “detrazioni” apre la prospettiva lungo il Cardo verso la Piazza d’Acqua, alimentata dal canale che circonda l’Expo, circondata da gradinate per ca 3.000 spettatori che può ospitare fino a 20.000 spettatori per spettacoli con giochi d’acqua, fuochi pirotecnici, concerti, installazioni artistiche, eventi temporanei; prospettiva terminale fin dalla passerella disegnata sull’asse del Cardo.
Il Palazzo Italia si articola intorno ad uno spazio vuoto -icona dell’albero della vita- smaterializzandosi nel rapporto col cielo e spingendo le proprie “radici” e la luce del cielo nel fondo del piano interrato, attraverso una parte dello spazio eventi configurato a platea inclinata.
Cinque edifici, profondamente diverso il Palazzo Italia dagli altri 4 (edifici Cardo), attentamente conformi alle esigenze funzionali, tipologiche e quantitative riportate nel DPP per rispondere nel migliore dei modi al sistema organizzativo in fase Expo ed in fase successiva.
L’impostazione proposta porta a coincidenza sigma, fluidi e percorrenze (sistema strutturale, cavedi impianti, percorsi verticali) minimizza i “punti fissi” assicurando massima flessibilità ed adattabilità nel tempo.
Il Padiglione Italia,
sul fronte sud, una grande serra ricopre l’intera parete, anzi penetra anche a livello interrato e si dilata sulla copertura:
sul fronte nord, una doppia parete -spazio tampone- vetrata per massimizzare la veduta sullo specchio d’acqua
sul fronte ovest, una parete che limita al massimo le aperture, rivestita in pietra artificiale, protetta da brise soleil verticale in lamelle di legno
sul fronte est, ancora una parete che limita al massimo le aperture ed egualmente rivestita, protetta da brise soleil verticale analogo al precedente ma in termini cromatici e materici analogo al rivestimento della facciata.
Tranne il fronte sud, tutte le facciate risultano ampiamente staccate dal suolo con l’intradosso del solaio quota 7,50 rivestito come le facciate est ed ovest. La facciata est, che è quella che si allinea con i fronti scenografici non oggetto di questo intervento, si conclude in basso con gli intradossi dell’ampia scala principale di accesso che raggiunge la quota 13,00: conclude cioè verso nord la sequenza prospettica della scenografia prevista con una immagine decisamente contemporanea in forte contrasto con i fronti del passato della tradizione italiana cui allude la scenografia lungo il Cardo.
Il forte distacco dal suolo, variamente articolato, è consentito dalla particolare scelta costruttiva e strutturale proposta che riporta ogni sostegno ad una distanza mai inferiore ai 13 m. dal fronte. Ciò determina una particolare identità per la “piazza coperta” prevista.
L’effetto di sospensione e leggerezza è accentuato sul fronte ovest dalla rampa di servizio al piano interrato, dal contrasto con la serra sud proprio nell’angolo sud-ovest, dall’ampia apertura sullo “spazio di manovra” al piano interrato.
Il Padiglione Italia si collega all’edificio A-Nord del cardo sia alla quota 7,50 che alla quota 13 consentendo in tal modo una soluzione che integri la circolazione e le uscite di sicurezza necessarie in rapporto alle previsioni di massimo affollamento durante il periodo dell’Expo.
L’edificio del Palazzo Italia, articola il parallelepipedo prescritto dal DDP con una serie di “detrazioni” nella parte inferiore tese ad aprire la prospettiva del Cardo verso la Piazza d’Acqua all’estremità nord.
In particolare la caratterizzazione architettonica del Palazzo Italia si basa su:
– significativa differenza fra le 4 facciate, anche in rapporto all’esposizione :
– serra a sud
– doppia parete in vetro a nord, aperta verso la Piazza d’Acqua, ma protetta da spazi tampone
– parete aperta solo per quanto necessario all’illuminazione naturale degli spazi con griglie e sistemi di protezione ad est e ad ovest:
– in marmo bianco su supporto leggero – simbolo di una “antica” e contemporanea “eccellenza” tecnologica italiana – sul Cardo
– con giardini verticali sul fronte opposto: i giardini sono una tenda “verde” a ca.90 cm dagli infissi, che risultano apribili: un cilindro orizzontale di diametro ca.70 cm in corrispondenza del solaio di q.13.00, riempito di terreno ed attrezzato con innaffiamento automatico, consente di mettere a dimora piante rampicanti spolianti (tipo vite canadese, interessante perché priva di bacche e/o frutti e perché perde rapidamente le foglie in autunno); i rampicanti saranno portati verso l’alto sostenuti da una rete di cavi rivestiti in juta e resteranno liberi di “pendere” a coprire il piano inferiore.
– forte caratterizzazione dell’ultimo livello per la presenza del ristorante il cui terrazza occupa lo spazio centrale del fronte nord, verso la piazza d’acqua e trova riscontro, sulla facciata sud, con il grande spazio dedicato alle delegazioni con il quale si determina un gioco di trasparenze, attraverso il patio interno.
– trasparenza differenziata dell’involucro, in rapporto alle esigenze di veduta verso l’esterno e di introspezione: trasparenza variabile per proiezioni o nel corso della giornata; vetro fotovoltaico dal 30 al 70%; ecc.
– albero della vita; il concept identifica una grande icona, capace di veicolare messaggi attraverso una suggestione emotiva che nel progetto proposto coincide con la configurazione dello spazio aperto / patio interno: di dimensioni crescenti e articolato verso l’alto, nel rapporto col cielo, che si conclude, verso il basso, con un camino di sole e ventilazione naturale, dalle pareti in vetro trasparente, che porta luce del sole e aria fin negli spazi più bassi. il sole riempie lo spazio e la luce disegna l’albero: la chioma in alto, il tronco nel camino di luce, le radici nello spazio eventi scavato nell’interrato; sul vetro della serra interna al patio, l’albero della vita lascia traccia della sua chioma nella serigrafia che manifesta le parti “fotovoltaiche” del vetro stesso; il vetro è visibile dalla piazza coperta e permette di ”intuire” l’albero coincidente con lo spazio interno vuoto.
Gli edifici del Cardo, improntati a massima semplicità ed economia, presentano una sagoma lineare lungo i fronti di servizio ed una sagoma caratterizzata da ricorrenti articolazioni lungo i fronti del Cardo dovuta alla presenza dei sostegni delle “tende”. Questi fronti sono peraltro schermati dalla predetta scenografia.
Il progetto propone di estendere l’articolazione prefissata anche nel tratto di ca. 60 m. antistante il Palazzo Italia, lungo il quale non è prevista la parete scenografica.
Inoltre caratterizza i 5 terminali dei vari corpi di fabbrica con una “scala aperta” al di sopra dei locali impianti richiesti; e caratterizza i due restanti terminali all’estremo sud con delle serre a doppia altezza. Principio di inserimento architettonico ed ambientale teso quindi a smaterializzare gli i 4 edifici lungo il Cardo.
Profilo funzionale
Sotto il profilo funzionale il progetto proposto colloca le 3 sale conferenza richieste alla quota 7,50 ed articola gli spazi espositivi fra la quota 7,50 e la quota 13,00 tendendo a facilitare i flussi concentrati di utenti.
Impegna l’intero piano a quota 17,50 per uffici che estende in parte anche al livello 21,25.
Il ristorante è collocato all’ultimo livello.
Al di là dell’ampia scala che collega la quota 0,00 con il livello 7,50 e con quello a quota 13,00 -vale a dire tutti i livelli di massimo affollamento- il progetto prevede quattro scale ciascuna dotata di una coppia di ascensori.
La scala verso sud est è riservata al pubblico e consente l’accesso al ristorante in copertura.
La scala verso nord ovest è a servizio degli uffici
La scala verso nord est è a servizio degli uffici per i quali il DDP richiede accesso separato.
La scala verso sud ovest è la scala di servizio alla cucina del ristorante, alla caffetteria, ai locali in interrato per deposito NU.
Oltre a queste quattro scale vi è ancora una scala lineare di diretto collegamento fra i due livelli uffici a quota 17,50 e 21,25.
Il corpo di fabbrica a base quadrata è dotato di un cortile / patio ai due livelli uffici, esteso anche alla quota 13,00 in prima fase destinata ad esposizioni, ma in futuro da poter suddividere in spazi anche di dimensioni limitate che dovranno risultare per norma nazionale tutti dotati di finestra (aria/luce). Questa corte interna ha un aspetto gradevole perché su tre lati si dilata con terrazze verso l’alto e sul quarto lato, quello lungo il quale si sviluppa la scala lineare di collegamento fra i due piani uffici e che prospetta verso sud, presenta una serra inclinata.
La copertura dell’edificio è praticabile: costituisce uno stupendo belvedere a 360°, è accessibile da tutte e quattro scale ed anche dalla scala lineare fra i due livelli di uffici. Le scale risulteranno tutte con lucernaio in alto, coperte da fotovoltaico per ca. 300 mq.