admin on March 11, 2022

Una conversazione con Claudio Nardi

Una conversazione con Claudio Nardi

tra design e città

 

abstract

 

Formazione e riferimenti

. 1        quale figura del secolo scorso nel panorama italiano consideri fondamentale       

Mah, non riesco a definire il maestro della nostra epoca..forse un po’ per ignoranza? tra i vari direi Carlo Scarpa e Giò Ponti perché uno rappresentava la sintesi tra la sapienza artigiana umile ed eccelsa del passato, una idea di spazio moderna e classica nel contempo e anche la sintesi perfetta tra lo interno spazio e l’architettura …. il secondo perché era il pioniere dell’incontro  tra i nuovi materiali e quelli della tradizione … esplorava nuove espressioni formali  nel disegno di interni , di oggetti per la produzione, nell’architettura, anticipava ed impersonava la modernità.

 

. 2        puoi indicarmi 5 opere che ritieni capolavori nell’ambito dell’architettura di sempre?

Tate Modern (Herzog & De Meuron), perchè è un perfetto esempio di Ri-architettura, Villa Malaparte (Libera) perchè trasforma pensiero e natura in architettura, Barcellona (Mies) perchè racconta la poesia della matematica, della geometria, della purezza, della eleganza, Chrysler Building, perche fonde i concetti decorazione e accellerazione, Pantheon perchè è l’assoluto.

 

Filosofia

. 3        personalmente sto affrontando un percorso alla scoperta delle vere radici della nostra architettura contemporanea e la mia risposta è sempre più spesso il razionalismo italiano degli anni ’20; architetti come Figini e Pollini, Bottoni, Terragni e Libera ma anche Luigi Moretti ed i BBPR; vorrei un tuo parere su questa impostazione, se la condividi e cosa oggi è da valorizzare e riprendere

Razionalismo italiano (ma anche anonima architettura mediterranea) come radice e traccia per la contemporaneità…traccia sempre attuale…ancora fertile….aperta a infinite reinterpretazioni, trasformazioni, utilizzi, perfetta per imparare a conoscere i propri mezzi e anche i propri limiti, un abaco ed un linguaggio che può essere la base di una crescita personale e stilista senza divenirne però il punto di approdo, meglio….in questa ottica trovo incomprensibile che la piu bella architettura al mondo nel xx secolo ( e ci includo anche l’originale interpretazione adottata nei territori coloniali italiani ) non abbia  attenzione, mostre, studi, consacrazione universale…

 

. 4        quale tra i vostri progetti realizzati esprime maggiormente la sua idea progettualeCerco di spiegarmi meglio, in quale progetto sei riuscito ad esprimere a pieno il tuo pensiero?

Molti e per ragioni diverse.

Sicuramente Luisa Via Roma a Firenze, ci ho rimesso le mani tante volte e anche nella vecchia versione introduceva novità nel panorama fiorentino e italiano non soltanto nell’approccio con l’arredo, perché era un’opera di architettura degli interni e non solo perché l’architettura degli interni diventava facciata, la facciata diventava arretramento e aveva tutta una storia complessa e completa.

Il fatto poi di averlo rifatto l’ultima volta nel 2008 dopo 25 anni è divertentissimo! Risperimenta materiali nuovi, parole nuove, atteggiamenti nuovi relativi allo stesso spazio;

Poi l’esperienza che ho avuto con Dolce e Gabbana, poi alcuni progetti di concorsi, non ultimo quello di Cracovia che sono molto interessanti.

Poi Mocak, Riva Lofts, BP Studio, Autorità Portuale…

 

 

 

Città

. 5        che idea hai dell’urbanistica oggi e quale è la tua idea di Città per l’Uomo

I confini diventano indefiniti ( e non è solo un gioco di parole ) fino a toccarsi a riversarsi gli uni sugli altri e avviene non solo per il concetto città, avviene per le nazioni , per i popoli, per l’etica, i costumi della società e non è detto che sia necessariamente un male.

Dalla crescita degli agglomerati urbani e dal loro fondersi, nascono inevitabilmente nuovi centri artificiali come i “centri commerciali” o riprendono vita quelli più piccoli.

Ho perso da tempo, se l’ho mai avuta, la fiducia nelle possibilità dell’urbanistica di risolvere i problemi della città o di ritrovarne e rinnovarne il senso, forse non vale la pena di approfondire l’argomento se non per sottolineare quello che la “pianificazione” ha sottovalutato, ovvero il valore della Bellezza, dell’Architettura, dell’Armonia, cioè  i bisogni e diritti/doveri fondamentali, oltre a quelli materiali oggetto delle lotte di un secolo, il diritto alla ricerca della Felicità, non solo standards.

Può voler dire nel nostro caso salvare i luoghi costruiti o preservare quelli ancora intatti o recuperare quelli non più utilizzati e senza smettere però di osare.

 

. 6        mi interessa molto il concetto di Architettura sostenibile e di città sostenibile; personalmente ritengo che in particolare per gli edifici tale concetto si sia troppo spostato verso l’aspetto tecnico per la produzione di energia da fonte rinnovabile spesso a scapito della qualità compositiva. Credo invece che personalmente dobbiamo ripartire da una cultura del limitare gli sprechi e quindi i consumi come educazione civica.

Quale è il tuo punto di vista in merito sulla sostenibilità?

 

sostenibilità,,,,,  non si può non condividere ma, non ci deve essere un prezzo da pagare in termini di qualità dell’architettura, di bellezza, di armonia,  è altrettanto  importante la riduzione dei consumi, ed è una scelta filosofica prima che tecnica e se non basta  bisogna decidere di rivedere il concetto di crescita, espansione perenne…certo le riflessioni che si adattano al nostro piccolo mondo antico vanno declinate in chiavi diverse quando pensiamo all’asia, all’africa, ecc.

 

 

Lavoro

. 7        quale importanza viene data dal vostro studio allo strumento dei concorsi di progettazione? 

con molta passione e con la consapevolezza che si tratta spesso di un gioco d’azzardo, eppure per approcciarsi alla dimensione della grande architettura è una delle poche strade possibili, oltre a quella , mai percorsa. delle “relazioni pericolose” , politica, lobbyng,…e i risultati sono anche arrivati, oltre a questo, oltre all’importanza di vincere insomma, il concorso è quasi sempre un occasione interessante per confrontarsi con  temi, territori, culture diverse…)e crescere.

  

. 8        quale progetto del vostro lavoro avresti voluto realizzare?

Pensato e non realizzato ?( Consiag Prato 1°, stadio Abu Dhabi, MACRO 4°, Camera Commercio Prato 4°, Scicli 2°..Aeroporto Tarquinia…..) o non ancora pensato ma che fa parte dei desideri ?  una grande scenografia per per il teatro..

 

. 9        nelle tue interviste parli spesso di dualità di livello, vicino lontano, di grande e di piccolo; puoi spiegarci questo particolare punto di vista?

ho iniziato da solo e dai progetti piccoli, della quotidianità, dagli interni, un percorso che si è via via arricchito e allargato a tutto quello che era possibile progettare. Interni ambiziosi, architettura alle varie scale, design, coltivando l’aspirazione che ogni progetto lasciasse intravedere gli elementi del percorso, la formula, le intenzioni, i doppi, che l’opera avesse infine tanti livelli di lettura, come i libri che amo di più.

 

 

Massimo Del Seppia Architetto.